Deve esistere una base biologica sana affinché le potenzialità amplino, e un ambiente favorevole e stimolante. Inoltre, lo sviluppo cognitivo è soggetto agli eventi che possono accadere nel corso della crescita, come ad esempio malattie o traumi che colpiscono la struttura biologica.
Una delle teoria che meglio spiegano le tappe dello sviluppo dell'intelligenza nel bambino è quella di Jean Piaget. In pratica, questa teoria spiega che l'intelligenza si sviluppa prima nei riflessi e le percezioni. Ovvero, dalla tappa sensorio-motrice, in cui il bambino sperimenta azioni e sviluppa condotte, in base all'esperienza dei sensi e alla sua destrezza motrice.
Poi inizia a svilupparsi un livello più astratto di pensiero, in cui l'intelligenza si fa più complessa. I meccanismi di assimilazione e stabilizzazione fanno sì che il bambino incorpori l'esperienza e la concettualizzi o interiorizzi.
Altre teorie come la psicoanalisi si concentrano sullo sviluppo emozionale o affettivo e hanno punti in comune con la teoria cognitiva, come ad esempio per quanto riguarda lo sviluppo dell'intelligenza e l'apprendimento che avranno in comune nel bambino la ricerca della ripetizione di esperienze soddisfacenti.
Ovvero, ricerca forme di condurre azioni che gli permettano di ottenere soddisfazione o piacere ed è qualcosa di strutturale per la vita. Insomma, riassumendo le tappe dello sviluppo cognitivo del bambino in quelle descritte da Piaget:
- Tappa sensorio-motrice
- Tappa pre-operatoria
- Tappa operatoria
- Tappa delle operazioni formali
Nessun commento